IL MAGICO MONDO DI
FANTASY-WORLD
C’era
una volta, in un tempo lontano, un bambino di nove anni che rispondeva al nome
di Sam. Era un bambino dolce e gentile nonostante fosse preso in giro da tutti
i suoi compagni di classe. Era molto intelligente e, fin da piccolino, sapeva
parlare, leggere, scrivere e far di conto; proveniva
da una famiglia molto povera che, per procurarsi da vivere, doveva lavorare
giorno e notte in un piccolo orticello che coltivava dietro casa. Con i soldi
che avanzavano, i genitori di Sam pagavano il
materiale scolastico del figlio, materiale che spesso era già sciupato. Sam aveva due occhini blu color del mare e delle guanciotte
tutte rosse, pronte ad essere bagnate dalle lacrime; era un bambino molto
sensibile e, appena veniva ferito sentimentalmente, il
suo unico sfogo era quello di piangere. Aveva capelli biondi color oro e un nasetto a
patatina; malgrado le sue condizioni economiche, Sam
non si lamentava mai, non faceva capricci e non rispondeva male ai genitori,
cosa che per i suoi amici, invece, era normale fare. In casa, (se così si
poteva definire, visto che era una baracca costruita in legno, con tre letti in
centro e dei fornelli!), aiutava sempre a cucinare, pulire e sistemare. Quando
aveva un po’ di tempo, Sam andava alla biblioteca comunale e passava ore e ore
a leggere libri sulla magia e sulle fate, perché quella era la sua vera
passione; non era a conoscenza, però, del magico destino che lo aspettava:
infatti, più in alto delle nuvole, a FantasyWorld, erano tutti molto agitati…
Dovete
sapere, cari lettori e lettrici, che al tempo degli uomini primitivi, vicino al
Sole se non più su, era nata una popolazione che si sarebbe rivelata in seguito
straordinaria; era il popolo della magia, insomma un secondo mondo: FantasyWorld! FantasyWorld
si suddivideva in tre regni: quello delle fate, che prendeva il nome di
Magic-Fair; quello degli unicorni o Pegasus e quello delle sirene, detto anche
Fresh-Water. All’inizio, questi tre regni si rispettavano e si aiutavano nei
momenti di difficoltà, ma poi, spinti dall’invidia e dalla smania di possedere
tutto, gli abitanti di Fresh-Water si allontanarono da unicorni e fate. Gli
altri due regni, intanto, si erano alleati e si aiutavano in tutto e per tutto.
Ogni
regno aveva un re o una regina o entrambi; a Fresh-Water regnava l’affascinante
Esmeralda, che ogni giorno pensava a come diventare regina assoluta di
Fantasy-World.
Magic-World
era stato costruito sulle nuvole, cosicché le fate piccole che dovevano
imparare a volare, quando cadevano non si facevano male; a Magic-World tutti
possedevano una piccola fortuna, in modo tale da non restare al “verde” in caso
di eventuale carestia.
Pegasus, invece, era un’enorme distesa di erba e fiori per far
galoppare felici gli unicorni.
Fresh-Water, infine, era costruito sott’acqua; vi potevano
accedere però solo le sirene, perché era un’acqua magica; infatti, chiunque
altro si fosse avvicinato, sarebbe stato imprigionato.
A
quel tempo, Esmeralda voleva a tutti i costi il posto di regina assoluta, a tal
punto da scatenare una guerra contro Magic-Fair e Pegasus. Era diventata
fortissima e piena di potere e si era perfino impossessata delle anime di fate
e unicorni, che per tale motivo si stavano indebolendo. Soltanto una persona
pura di animo e senza poteri magici poteva sconfiggerla, una persona come Sam,
che tra l’altro aveva letto molte fiabe sull’argomento.
La
notte del 27 giugno, la regina delle fate scese sulla Terra, nella casa di Sam,
e lo portò nel suo regno; gli spiegò la situazione e gli disse che solo
prendendo l’ultima foglia dell’ ultimo ramo dell’ultimo albero del bosco incantato,
la regina Esmeralda sarebbe tornata quella di una volta. Sam non riusciva a
credere che proprio lui era stato scelto per compiere quella missione e che il
destino di Fantasy-World dipendesse dalle sue mani, ma con coraggio, comunque,
accettò. Si mise poi in cammino, ma gli sembrava tutto troppo facile: non aveva
incontrato nessuno né superato alcuna
prova, fino a quando, appena entrato nel Bosco incantato, vide un anziano
castoro che doveva scavalcare un tronco; Sam, allora, prese in mano il castoro
e lo aiutò; improvvisamente, lo scettro si illuminò per pochi secondi e poi
tornò normale. Sam non badò tanto a questo fatto, perché era troppo impegnato a
guardare il bosco. Ad un tratto, sentì un rumore e dietro di lui ecco sbucare
un serpente, che sibilò:
“Ciao
nanetto, lo ssai che ssei proprio brutto?”
Sam
era abituato a queste parole e quindi lasciò perdere, ma il serpente continuò:
“Ssì, ssì, ssei
proprio brutto e grasso!”
“Ora
basta!” gridò Sam e il serpente sparì. Ancora una volta, però, lo scettro s’
illuminò per pochi attimi e poi si spense.
Stava
per arrivare alla fine del Bosco incantato, quando Sam vide un passerotto che
gracchiava e nello stesso tempo piangeva:
“Che
cosa ti succede uccellino?” domandò Sam.
“Non
trovo più il mio libro magico!” rispose l’uccello.
“Beh,
ora calmati e se vuoi lo cerchiamo assieme!”
“Oh
grazie, saresti veramente gentile!”
“Non
c’è problema!” ribatté Sam e si mise a cercare; cerca e ricerca,non trovò un
bel niente, poi, dietro ad un albero, scorse qualcosa che luccicava e gridò:
“L’ho
trovato, l’ho trovato!”
Il
passerotto andò da Sam e lo ringraziò molto. Per l’ultima volta lo scettro s’
illuminò e restò così fino a quando Sam non vide davanti a sé l’ultimo albero
del bosco incantato. Il suo cuore si riempì di gioia, perché finalmente ce
l’aveva fatta; c’era solo un problema: l’albero era molto alto e non c’era
alcun modo per arrivare in cima. Allora tirò fuori lo scettro e lo puntò
proprio verso la foglia magica: un raggio di Sole lo colpì e, come per magia,
Sam si sollevò in aria; prese la foglia e tornò giù. Il castoro, il serpente e
il passerotto, dunque, avevano rappresentato la prova per testare la bontà di
Sam: solo se le avesse superate, avrebbe portato a termine la sua missione. Di
corsa tornò dalla regina delle fate, la quale, però, lo informò che la missione
non era finita, perché doveva ancora scendere nel castello della regina
Esmeralda e depositare la foglia davanti alla porta della sua stanza da letto,
senza che se ne accorgesse. Naturalmente Sam superò la prova con l’aiuto dello
scettro e fu celebrata una festa in suo onore: tutti e tre i regni lo
ringraziarono e tornarono uniti. Quando Sam rientrò a casa, si accorse che era
passata solo una notte e magicamente la sua famiglia diventò ricca. Così,
vissero tutti, finalmente, felici e contenti!