Il Bosco Oscuro

 

In un bosco oscuro viveva una ragazza, perfida o buona non si sapeva;l’ avevano vista una o due volte e dal poco che si poteva intuire si diceva solo che aveva i capelli neri e gli occhi grandi e malefici.

Dicevano che nel bosco in cui viveva teneva nascosto qualcosa.

Si chiamava Fally e, dallo sguardo, sembrava una strega.

Fuori dal bosco c’ era un paesaggio stupendo, pieno di luce e serenità, vi viveva Millo, un elfo piccolo con un coraggio enorme.

Egli conosceva la storia di Fally ed era molto curioso e voleva andare a vedere quel bosco, voleva incontrare Fally, voleva osservare quel luogo e scoprire cosa teneva nascosto Fally.

Passata una settimana Millo decise di partire, la strada era lunga, così si portò la sua spada in caso di pericolo.

Partito di mattina, dopo ore e ore, arrivò molto stanco al bosco; da fuori sembrava bello, ma quando entrò vide un posto “oscuro”, buio, senza luca: si domandava come faceva a vivere qui una ragazza.

Sentì improvvisamente un canto gioioso, dolce, accompagnato dal cinguettio di un uccello, Millo pensò alla vita di Fally, triste e buia, ad un tratto, mentre Millo era perso nei suoi pensieri, Fally smise di cantare, aveva sentito Millo, si avvicinò pin piano, stando attenta ad ogni minimo rumore; aveva paura ma doveva farsi coraggio.

Non vide nessuno, così andò nel suo rifugio, una piccola casa in legno.

Millo, ancora più insospettito,bussò alla porta della casa e Fally spaventata gli chiese cosa voleva da lei e se era sua intenzione farle del male,

Millo la assicurò e così decise di uscire.

Parlavano di molte cose e furono discussioni delicate e profonde, Fally si sentiva sola senza amici, quando incontrava un umano scappava subito via e la lei ciò metteva tristezza.

Millo le chiese se era vero che teneva un oggetto segreto nascosto nel bosco ma lei fece finta di non sapere nulla.

Millo allora le parlò: Perchè non esci da questo luogo buio, fuori c’è luce, divertimento, felicità.

Fally quando sentì l’ ultima parola si bloccò; lei non aveva mai provato a sorridere, era sempre triste.

Era ora di dormire, Millo era molto stanco e prese sonno subito.

La mattina c’era sempre buio, la luca non esisteva, Millo fu svegliato dalle urla di Fally che ripeteva continuamente: Dove è andato? Chi me l’ ha rubato?Devo trovarla!

Millo le chiese spiegazioni ma ella non rispose.

Egli si ricordò, che entrando nel bosco aveva raccolto una chiave, magari poteva essere sua, forse era il suo oggetto magico. Così le chiese cosa cercava di così importante e a cosa serviva.

Fally rispose: è importantissimo per me, serve per aprire il cassetto dove si trova il mio animale magico.

Millo capì subito che parlava della chiave da lui ritrovata e così le disse: “So dove è la chiave e se tu rispondi a questi due indovinelli ti dirò dove si trova.

Falli accettò

 

Se lo chiudi è un bastone

Se lo apri è un tetto.

Cosa è?

 

Fally non rispose, non sapeva cosa fosse un indovinello,

ma poi si ricordò che molto tempo prima un uomo era entrato nel bosco; pioveva e teneva un oggetto che lo proteggeva dalla pioggia: era un ombrello!

Fally allora rispose: Se non sbaglio è un ombrello!

Millo disse che era giusto passò al secondo:

“Non ha il mignolo, il pollice, il medio e nemmeno l’ anulare.

Ha solo l’ indice con sé. Che cos’ è?

Fally non sapeva cosa fosse un pollice o un indice, Millo si stancò e disse: Dai muoviti, è facile, Veloce!

Fally non riusciva a capire l’ indovinelli, ci pensò bene e d’ un tratto si ricordò che un umano entrò anni prima nel bosco con in mano un libro, lei gli chiese cosa fosse e cosa volesse da lei; egli rispose che  doveva guardare l’ indice del libro.

Fally rispose: è un libro! Un libro. Millo aveva paura, la risposta era giusta e adesso doveva ammetter di essere stato lui a prendere la chiave.

Falli esitò: “Evviva, adesso devi dirmi dove si trova la chiave.

Millo tirò fuori dalla tasca la chiave e Fally, arrabbiata, la prese e aprì il cassetto; ne uscì un uccello giallo, veloce e astuto che si appoggiò su Millo e spruzzò un acido simile a quello di una pianta velenosa.

Millo cadde e vide l’ uccellino volare verso Fally portandole da mangiare sempre cinguettando.

Millo capì tutto, l’ uccellino era il suo unico amico, le portava da mangiare, la faceva divertire e, cantava con lei seguendo i suoi comandi. Dopo un oretta

Millo si riprese, si alzò e tirò fuori la sua spada dicendo: “se vuoi il sorriso, la felicità devi seguirmi: fuori c’è la luce, la gente”.

Fally, indecisa, prese l’ uccellino e con coraggio uscirono nel bosco, vide allora la luce e sorpresa si mise a ridere: era la prima volta che sorrideva.

La accolsero tutti i cittadini, i quali decisero di pulire il bosco e di farvi rientrare luce.

Millo diventò l’ eroe del paese e così finì tutto bene, con allegria.

 

Zambon Anna