Archivi categoria: Racconti brevi

a cura dei ragazzi della scuola media

LA NONNA E IL CADAVERE!

Eravamo sole a casa dei nonni di Nerina. Era notte e i nonni erano via. Ci trovavamo in Inghilterra. 

Iniziammo a giocare a dei stupidi giochi di fantasmi. Avevamo comprato una tavola Ouija, andammo quindi in cantina, per andare a recuperarla. Si chiuse dietro la porta, ma continuammo a scendere le scale. All’inizio prendemmo la situazione ridendo, l’atmosfera era più terrificante. Ad un tratto, però, sentimmo suonare un pianoforte, la melodia proveniva dal piano di sopra. Ma non appena salimmo le scale, Nerina mi confessò che a casa dei suoi nonni non c’era nessun pianoforte. Decidemmo di ignorare la situazione e iniziare a giocare cpn la tavola. Dopo solo 5 minuti di gioco, iniziarono ad accadere fatti strani e inquietanti. Da quel che mi disse lei, io iniziai a comportarmi e travestirmi da pagliaccio. Irene si mise a ridere a crepapelle. Eravamo nella soffitta dei nonni, solo una piccola lanterna ci illuminava. Quando mi rialzai, Nerina disse che ero svenuta dopo essermi comportata in maniera strana. Io non ricordavo nulla iniziammo a preoccuparci. Andammo verso il salotto e chiamammo i nonni di Irene. Improvvisamente saltò la luce, e non risposero. Sbucarono, da dietro la porta, i nonni di Nerina, dicendoci che era tutto un loro scherzo.

Andammo a dormire.

Alle 03:45 di notte, Nerina mi svegliò, chiedendomi di accompagnarla in bagno perchè aveva paura:

<<Pss… Lupetta! Svegliati! Ho paura, ho visto una cosa allo specchio!>>

<<Che stai dicendo! Torna a dormire, te lo sarai immaginato.>> Dissi io.

<<Devo andare in bagno, è urgente! Dai accompagnami.>> Mormorò Nerina.

<<Non sei piccola, puoi benissimo andarci da sola.>> Sbuffai stufa.

(Nerina)

Mi diressi verso il bagno, terrorizzata e arrabbiata perchè la mia amica non voleva credermi. Mi guardai allo specchio, e dietro di me vidi una sagoma, la stessa sagoma di prima allo specchio! Quando mi girai, però, non c’era nessuno. Ero spaventata a morte e non riuscivo a dormire ì, così decisi di andare a guardare la TV in salotto. Appena entrai, vidi una cosa sul divano, era un cadavere. Era sdraiato sul divano, con nessuna traccia di sangue. Urlai. Tutti si svegliarono e chiamammo la polizia.

La mia amata nonna porcellina si era nessa a coccolare il cadavere proprio all’arrivo della polizia.

<<Nonna! Ma cosa stai facendo! Sei sposata!>> Urlai.

La polizia, alla vista di questo fatto, scappò senza nemmeno esaminare la casa.

Eravamo tutti sotto shock, tranne la nonna molto biricchina. Chiamammo Caprona, una nostra cara amica. Avevamo pianificato di seppellire il cadavere in giardino, e fare finta di niente. Caprona stava studiando per fare l’avvocata, e ci aiutò a mettere in regola le carte e non fare sospettare di niente nessuno. Però non sapevamo che lo spirito ci avrebbe perseguitato per sempre in quella casa. Dopo un po’ di tempo, in città iniziarono a chiedersi dove fosse finito il povero Robert Jones, il cadavere.

(Caprona)

Mio fratello, Caprone, decise di venire con la sua Lambo Broom Broom a dissotterrare il cadavere di Robert accelerando con la sua macchina. Portammo il cadavere in una foresta con i leoni che lo divorarono in meno di un’ora. Tornammo a casa fregandocene. Lo spirito, però, ci perseguitava a casa, e faceva accadere fatti strani. Scappammo di casa lasciando lì i poveri nonnini.

Ancora oggi ci chiediamo come sia finito lì il cadavere e chi lo abbia ucciso.

Lo spirito ci sarà ancora?